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V come Ventre

Aggiornamento: 16 mag 2023

[𝘷𝘦̀𝘯-𝘵𝘳𝘦]



Luogo di nascita e di rinascita, soglia tra un Qui e un Altrove, spazio del non più e del non ancora, vita stretta alla morte.

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È la madre terra, il ventre per eccellenza, luogo di sepoltura e di ritorno in un Altrove. Tra gli ospiti del sottoterra, luogo caro ad Alice, troviamo cunicoli, gallerie, tombini, buchi, cantine, sotterranei in cui l’infanzia è solita avventurarsi.

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È il grembo materno, limite, passaggio, da un non-essere a un essere nel mondo, un dentro che spinge al fuori, che aspira oltre; è calore, rifugio, protezione, riparo che guarda al divenire, al possibile, al nuovo.



Sono le viscere animali, terreno di transito di quei personaggi di fiaba che sono stati divorati o inghiottiti integri, interi e che ritorneranno di certo al mondo come i 7 capretti o la nonna di Cappuccetto Rosso nel lupo, Pinocchio nel pescecane, Issun Boshi nell’orco.

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È la zucca di Cenerentola, grembo di speranza. Lei, che allo scoccar della mezzanotte, nel cuore delle tenebre, perde una scarpetta, richiamando a quella categoria di personaggi zoppi o monosandalici che hanno messo un piede nell’Aldilà, risorgerà dalla cenere.


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