PILLOLE di LETTERATURA PER L'INFANZIA PER
UNA DIFFUSIONE DI INUTILITA' NECESSARIA
La letteratura per l’infanzia ha il pregio di essere inutile.
Sì, è il suo marchio quando è "buona" letteratura per l’infanzia perché è fuori dalla logica dell’utile,
che è una logica di mercato nella quale siamo sempre più immersi,
a partire a volte dalle priorità che ci diamo durante la giornata.
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Quanto dobbiamo fare perchè è utile?
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Ecco, ciò che è inutile ha a che fare con ciò che non è vincolato all’utile.
Per esempio la bellezza, l’arte, il gioco.
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Tempo sprecato? No, tempo inutile ma necessario e nutriente.
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Ha a che fare con il piacere. Ha a che fare con la gratuità.
Con ciò che Natalia Ginzburg chiama “le grandi virtù”.
La letteratura per l’infanzia è necessaria.
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Lo è quando prende in prestito le grandi virtù della quotidianità umana e le rende sublimi.
Quando, se ci si approssima a lei, dispiega, svela significati profondi dell’esistenza.
Quando infila le mani dentro la vita e dice l’indicibile.
Quando ci porta all’origine, a ciò che c’è di più ancestrale e viscerale,
che ci accomuna tutti: lettore, autore, personaggi della storia,
bambini che si è o si è stati, adulti.
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C’è qualcosa che ci riguarda e che ci prega di allungare l’orecchio, di sostare, attirati da qualcosa che ha profondamente a che fare con la vita, senza molti sconti.
Ti va di fermarti un po’ sulla soglia con noi?
Piccole e belle cunegunde,
non voglio mai diventare
grunde!
da Pippi Calzelunghe,
Astrid Lindgren