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Sbircitine d'autore - La cunegunda di Carlo Collodi

Aggiornamento: 16 mag 2023

“E ora indovinaTe un po’, in tutta la scuola, chi fosse lo scolaro più svogliato, più irrequieto e più impertinente? Se non lo sapete ve lo dirò io in un orecchio: ma fatemi il piacere di non starlo a ridire ai vostri babbi e alle vostre mamme. Lo scolaro più irrequieto e impertinente ero io.”

(in Storie Allegre, 1887)


Chi c'è dietro i grandi personaggi della letteratura per l'infanzia?

Cosa c'è nelle loro storie che ha a che fare con la dimensione bambina?

Uno sguardo dal buco della serratura dedicato al grande autore Carlo Collodi


Carlo Lorenzini (Firenze, 24 novembre 1826 – Firenze, 26 ottobre 1890)


In un’umile casetta toscana, ai margini di una villa maestosa, nasce Carlo Lorenzini, da padre cuoco e madre cameriera e sarta presso la ricca famiglia del marchese Ginori da cui Carlo prese il nome, mentre lo pseudonimo con il quale pose la sua prima firma a trent’anni lo fece suo dal paese natale di sua mamma, che lo vide scolaro durante la scuola elementare: Collodi.

La città Collodi, in Toscana

Carlo cresce con i suoi fratelli, tra la miseria della sua casa e lo sfarzo della villa, tra il sacrificio e l’abbondanza. Sarà proprio attingendo da questa abbondanza che potrà approfondire gli studi: di filosofia, teologia, musica, teatro, letteratura. Divenne presto giornalista e scrittore, dalla penna acuta e pungente e negli ultimi 15 anni di vita si dedicherà all’editoria per la scuola.

Ma fu quando tradusse dal francese alcune fiabe tra cui le opere di Charles Perrault che cominciò a cambiare la produzione collodiana.

L'inizio di La storia di un burattino nel primo numero del Giornale per i bambini (7 luglio 1881)

E il suo burattino di realismo, fiaba e acutezza di penna ne sa qualcosa.

Roberto Innocenti, illustrazione per Pinocchio, 1987. Acquerello su carta Fabriano

Il 7 luglio 1881 viene alla luce Pinocchio: ogni domenica, esce nel Giornale per i bambini una nuova puntata di “Storia di un burattino”. Eh si, a puntate, alle quali aveva messo la parola fine dopo il quindicesimo capitolo, quando il burattino di legno viene impiccato alla Quercia grande e viene lasciato lì, appeso, come appesi rimasero i bambini lettori che lo costrinsero ad andare avanti.


E così fece, e le puntate divennero due anni dopo un volume unico, con il titolo “Le avventure di Pinocchio. Storia di un burattino”. Collodi non fece in tempo a vedere il successo di quell’opera che definiva una “bambinata”.





Che quella bambinata possa essere la cunegunda di Collodi? Una cosuccia, una birichinata, una bugia… o il segreto dei bambini?




 

Ascolta su SPOTIFY La sbirciatina di Carlo Collodi qui:

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